Per la finestra, nei giorni di calma,
profumo di gelsomini s’arrampicava
dal muro dove siedono i ragazzi
di sera.
Arrivavano a grappoli, col buio,
e strappavano parlando i fili d’erba
cresciuti a forza tra le pietre, e il
muschio
tenero verso nord.
Le basse colline scivolano ancora in mare
e sulla spiaggia, a tratti, si sfracellano;
gli scogli dei datteri affiorano
agli scalpelli.
Coste digradanti, con le finestre rade,
ancora congiungono al mare il colle
su cui le ville ostinate circondano ulivi
e vigne contorte.
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